PARTICOLARI
Il significato del Monumento è singolare. Non tanto per l'acerbo linguaggio, quanto per l'essenzialità iconografica.
Un'essenzialità che rende al vivo le conquiste della storia nella luce della redenzione, raffigurate a sequenze incalzanti nei riquadri decorativi della base.
Ogni riquadro un evento, Ogni evento l'emblema secolare dell'avventura umana nella fede, nella politica, nell'arte, nella scienza, nella tecnica.
Vediamo ora nei dettagli le particolarità espresse dal nostro monumento nelle intenzioni dell'artista.
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| Particolari del Monumento |
La pietra "martinese", materia estremamente povera, squadrata e sbozzata con lo scalpello, a regola d'arte, si nobilita. Diventa bella e preziosa.
Al sole e al vento, acquista negli anni una calda patina ocracea.
L'intero monumento fu scolpito su pietra locale da un nostro bravo scalpellino, Angelo Nicola SCARDINI, su progetto dell'Architetto martinese Dott. Carmelo SEMERARO.
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| Schema della raffigurazione del Monumento |
Il Cristo Redentore è posizionato con il suo sguardo rivolto a sud, Taranto ed il Mar Jonio, sulla sua sinistra si intravede il Salento, quindi Santa Maria di Leuca, alla sua destra, la fascia jonica della Basilicata e della Calabria.
La figura del Cristo benedicente con la Croce, poggia su una sfera che rappresenta il globo terrestre. Quest'ultimo è sostenuto da quattro supporti di forma rettangolare raffiguranti gli emblemi dei quattro Evangelisti, rispettivamente: San Giovanni, San Marco, San Matteo e San Luca (in senso anti orario partendo dal frontale).
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| San Matteo - San Marco |
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| San Luca - San Giovanni |
Sul piedistallo quadrato inferiore sono raffigurati gli stemmi di Papa Leone XIII, città di Taranto, Mons. Pietro Alfonso Jorio e città di Martina Franca (in senso anti orario).
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| Stemma Papa Leone XIII Stemma Arcivescovo P.A. Jorio |
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| Stemma Città di Taranto Stemma Città di Martina Franca |
Sulle quattro facciate in sommità della base sono raffigurati gli stemmi delle province di Bari, Lecce e Potenza, oltre quella centrale con l'epigrafe latina, dettata dallo stesso Leone XIII.
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| Provincia di Bari |
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| Provincia di Lecce |
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| Provincia di Potenza |
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| Epigrafe latina di Leone XIII (da ristrutturare) |
traduzione:
Sulle quattro facciate inferiori sono scolpite le venti "pietre della civiltà nel segno della redenzione".
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Secolo I - Gesù luce del mondo "io sono la luce. Chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce di vita" Gv. 8,12. (raffigurazione di una potente luce che penetra nelle tenebre) |
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Secolo II - Il Colosseo - Sacrario del Sangue dei Martiri (raffigurazione del Colosseo, costruito negli anno 70-80 d.C. che dal secolo successivo, fu teatro di atrocità e morte) |
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| Secolo III - Il trionfo del Cristianesimo. (raffigurazione della Croce Cristiana che domina. In Hoc Signo Vinces: In questo Segno Vincerai) |
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| Secolo IV - L'organizzazione della Chiesa nel magistero della verità e dei carismi gerarchici. "I carismi sono differenti, ma lo Spirito è uno solo" 1a Cor. 12, 4. |
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Secolo V - La Città di Dio di Sant'Agostino: il piano previdenziale di Dio nella storia. (raffigurazione di Sant'Agostino, fu dottore e filosofo del Cristianesimo, morì il 21 agosto del 430 d.C.) |
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Secolo VI - San Benedetto: i nuovi fondamenti del progresso sociale; "Preghiera e Lavoro" (nato a Norcia nel 480, morì a Montecassino il 21 marzo del 547) |
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Secolo VII - L'instaurazione del Regno di Cristo, fondato sulla carità, l'umiltà, il sacrificio della Croce. (raffigurazione del Cristo con la Croce) |
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Secolo IX - L'annunzio della Pace cristiana nel mondo: "uccidendo in sé l'odio" (Ef. 2,16) e diffondendo lo spirito d'amore. |
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Secolo X - La svolta germanica del Sacro Romano Impero. |
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Secolo XI - Le Crociate. (la prima Crociata iniziò nel 1096 - 1099); |
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Secolo XII - San Francesco, il modello esemplare delle beatitudini evangeliche. (raffigurazione di San Francesco di Assisi, morì ad Assisi il 3 ottobre 1226); |
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Secolo XIII - La Divina Commedia di Dante, il limite ideale della poesia. (1265-1321); |
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Secolo XIV - Il ritorno del Papato a Roma dopo l'esilio avignonese. (dal 1309 al 1377, ben 68 anni durò la prigionia dei Papi presso il Re di Francia); |
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Secolo XV - La scoperta dell'America (1492). |
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Secolo XVI - La Chiesa di San Pietro, l'apostolica "Dimora di Dio con gli uomini" Ap. 21,3. (raffigurazione della Chiesa San Pietro in Roma, consacrata il 18 novembre 1626); |
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Secolo XVII - Galileo Galilei: nasce la scienza. (raffigurazione di Galileo Galilei, n. 1564 a Pisa e morto nel 1642 ad Arcetri, zona collinare a sud di Firenze); |
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Secolo XVIII - L'epopea napoleonica. (1799 - 1815) |
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Secolo XIX - Il dogma dell'Immacolata e l'ansia tecnologica nella figurazione del ponte di Taranto. (costruito a maggio del 1887) |
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Secolo XX - Il Concilio Vaticano II° l'avveniristica scoperta del dialogo fra la Chiesa le credenze e coscienze sparse nel mondo, fra il mistero , la scienza e la storia. |
Ovviamente quando fu costruito il Monumento il bassorilievo raffigurante il XX secolo non poteva esserci, ma, fu lasciato lo spazio, in previsione proprio di poter aggiungere la raffigurazione aspettando la conclusione del diciannovesimo secolo.
Tale scultura fu realizzata a seguito di un concorso appositamente bandito dell'Ordine Francescano Secolare, Fraternità in Martina Franca, a febbraio 1995.
La giuria si riunì il 17 giugno dello stesso anno. Il grafico fu presentato dall'Architetto Pasquale MONTANARO, per la sua tematica, risultò vincitore.
La scultura in bassorilievo di pietra calcare martinese (cm. 41x41), fu realizzata Angelo Domenico ROSATO, nativo di Locorotondo (Ba) nel 1935, un abile e virtuoso scalpellino. (Nel disegno sono raffigurati Papa Giovanni XXIII, proclamatore del Concilio Vaticano II, con di fronte, Paolo VI e Giovanni Paolo II°)
Nei primi mesi del 1997, il Comitato, constatandone l'appropriata tecnologia d'intervento, incaricò lo scultore artigiano Angelo Domenico Rosato di realizzare anche il restauro del Monumento con l'eliminazione dei disegni e dei graffiti e con la ricostruzione delle parti amputate della statua: la mano benedicente e la testa. Dallo sfregio si era salvato soltanto il viso. Nell'autunno del 1997 il restauro era già completato.
Ha diretto i lavori con infaticabile impegno, quale presidente del Comitato, e con partecipe sensibilità, quale architetto di professione, Antonietta Colucci.
E' stata rifatta anche la Croce, realizzata in legno di tek, da un generoso artigiano d'altri tempi, un vero "socio operaio", Mario Venere.
Rimangono in programma i lavori di contorno: il viale, il piazzale, i muretti, l'illuminazione. Lavori che si faranno.
E' un impegno del Comitato. E' un obbligo della collettività. E' un atto dovuto.
Questo fu scritto allora.






























