LA STORIA
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| Figura 1 - Monumento al Cristo Redentore della Puglia - Martina Franca (Ta) |
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| Figura nr. 2 - Papa Leone XIII (256° Vescovo di Roma) |
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| Figura nr. 3 - I 20 mattoni murati nella Porta Santa. |
Qui di seguito
l'elenco ufficiale dei venti monumenti Giubilari autorizzati dal Comitato
Romano (fonte Cathopedia):
- Monviso - (3.841mt. slm.) - Saluzzo (Cn) - Piemonte meridionale, inaugurato 1900;
- Mombarone - (2.371mt. slm.) - Settimo Vittone (To) - Piemonte settentrionale - inaugurato il 23/09/1900;
- Monte Guglielmo - (1.908mt. slm.) Zone (Bs) Lombardia - inaugurato il 24/08/1902;
- Monte Matajur - (1.641mt. slm.) Udine - Friuli Venezia Giulia, inaugurato il 10/09/1901;
- Monte Saccarello - (2.164mt. slm.) - Triora (Im), Liguria - inaugurato il 15/09/1901;
- Monte Cimone - (2.165mt.slm.) - Sestola (Mo) - Emilia Romagna - inaugurato nel 1908;
- Corno alle Scale - (1.939mt.slm.) - Lizzano in Belvedere (Bo) - Toscana Settentrionale - inaugurata nel 1900;
- Monte Amiata - (1.738mt. slm.) - Abbadia San Salvatore (Si) - Toscana meridionale - inaugurato il 18/09/1910;
- Monte Vettore (2.476mt. slm.) - Norcia (Pg) - Umbria e Marche settentrionali - (Non realizzato);
- Gran Sasso d'Italia - (2.900mt. slm.) - L'Aquila - Abruzzo settentrionale - (Non realizzato);
- Monte Majella - (795mt. slm.) - Sulmona (Aq) - Abruzzo meridionale - (Non realizzato);
- Monte Catria - (2.223mt. slm.) - Frossombrone (Pu) - Umbria e Marche settentrionali - inaugurato il 22/08/1901;
- Monte Cimino - (1.53mt.slm.) - Viterbo - Lazio settentrionale - (Non realizzato);
- Monte Guadagnolo - (1.218mt. slm.) - Capranica Prenestina (Rm) - Lazio meridionale - inaugurato il 13/09/1903;
- Monte Altino - (1.252mt. slm.) - Formia (Lt) - Campania e Lucania - inaugurato il 29/07/1901;
- Monte Belvedere - (494mt.slm.) - Martina Franca (Ta) - Puglia - inaugurato l'11/07/1904;
- Montalto - (1.956mt.slm) - Reggio Calabria - Calabria - inaugurato il 23/09/1901;
- Monte San Giuliano - (727mt.slm.) - Caltanisetta (Cl) - Sicilia - inaugurato il 26/09/1900;
- Monte Ortobene - (955mt.slm.) - Nuoro (Nu) - Sardegna - inaugurato il 29/05/1901;
- Monte Capreo - (1.468mt.slm.) - Carpineto Romano (Rm) - Lazio - inaugurato il 19/08/1901;
- Monte Musinè - (1.150mt.slm.) - Casalette (To) - Piemonte - inaugurato il 10/11/1901;
- Monte Caviojo - (1.057mt.slm.) - Arsiero (Vi) - Triveneto - inaugurato nel 1900;
- Monte Cuarnan - (1.376mt.slm.) - Gemona del Friuli (Ud) - Triveneto - inaugurato il 27/09/1902;
- Scorzè - (16mt.slm.) - Via Roma 16 - (Ve) Triveneto - inaugurato nel 1900;
- Monte Guarolo - (1.473mt.slm.) - Fabbrica Curone (Al) - Liguria - inaugurato l'11/08/1901;
- Monte Penice - (1.473mt.slm.) - Bobbio (Pc) - Emilia Romagna - inaugurato il 14/10/1900;
- Monte Marmagna - (1.852mt.slm.) Filattiera (Ms) - Toscana - inaugurato il 17/09/1901;
- Pania della Croce - (1.858mt.slm.) - Stazzema (Lu) - Toscana - inaugurato il 19/08/1900;
- Monte Acero - (736mt.slm.) - Faicchio - Cerreto (Bn) - Campania - inaugurato il 30/11/1902;
- Via del Redentore - (2mt.slm.) - Monserrato (Ca) - Sardegna - inaugurato il 01/09/1907;
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| Figura 4 - Mappa italiana dei siti Giubilari 1900 |
- Ludovico Carducci Artenisio (nobile di Taranto);
- Leonardo Giancola;
- Eduardo Russo;
- Francesco Genoviva;
- Giovanni Leggieri;
- Romualdo Salvati;
- Francesco Viggiani;
- Eugenio Selvaggi (1872-1961);
- Abramo Mastronuzzi;
- Pasquale Tortora;
- Emanuele Chirico;
- Raffaele Chirulli;
- Mons. Francesco Cantelmi, Assistente ecclesiastico e Vicario Generale della Curia di Taranto.
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| Figura nr. 6 - Arch. Carmelo SEMERARO (1864-1960) progettista del Monumento al Cristo Redentore di Martina Franca (foto: Benvenuto Messia) |
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| Figura nr. 8 - Epigrafe latina fotografata ai giorni nostri visibilmente danneggiata |
Sul fastigio di raccordo sono scolpiti gli stemmi di Leone XIII, dell'Arcivescovo Pietro Alfonso Jorio e dei Comuni di Martina Franca e Taranto.
In alto, su una sfera in risalto tra gli emblemi degli Evangelisti, si staglia contro il cielo azzurro la figura benedicente della statua del Redentore.
Per visionare i particolari del Monumenti vai alla voce "Particolari" di questo sito.
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| Figura nr. 9 - Il Cristo Redentore |
Di certo è conosciuta la somma a saldo di lire 2.002,20, che fu consegnata al costruttore artigiano Angelo Nicola Scardini, dall'Arcivescovo di Taranto Mons. Pietro Jorio in data 1° maggio 1903. (immagine sotto riportata).
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| Figura nr. 10 - Ricevuta rilasciata a saldo dal costruttore Scardini. |
Per l'inaugurazione occorsero due anni.
Era successo che i cattolici del Centro Sociale martinese, suggestionati dalla proposta avanzata da Romolo Murri nel XVIII Congresso Cattolico Italiano, tenuto a Taranto dal 2 al 6 settembre 1901, avevano deciso di entrare nel vivo della lotta politica, nel segno della democrazia cristiana.
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| Figura 11 - Romolo Murri (1870-1944), fu sacerdote, filosofo, teologo e uomo politico. |
Il loro primo appuntamento elettorale avvenne il 13 luglio 1902, con le elezioni per il rinnovo parziale del Consiglio Comunale.
I cattolici, auspice l'Arcivescovo Jorio, che non sopportava il laicismo dei dirigenti krumiri, si allearono con i liberal progressisti, meglio noti con il nome di "pipistrelli", all'opposizione da un decennio.
Ma restarono sconfitti.
Ciò malgrado, i cattolici non mollarono. Decisi a tutto, si diedero a contestare sistematicamente l'Amministrazione krumira, bersagliandola con raffiche di comunicati stampa, e con ricorsi al Ministero dell'Interno e alla Magistratura.
Sotto il cumulo delle accuse, tutte strumentali e demagogiche, ma sempre efficaci a frapporre ostacoli e ritardi nella gestione della cosa pubblica, nel luglio 1903 i consiglieri krumiri, stanchi e sfiduciati, si dimisero in massa.
Il 27 marzo 1904 si tennero nuove elezioni che segnarono la vittoria a gran maggioranza cattolico-progressista. Tra i nuovi eletti vi furono l'Arch. Carmelo Semeraro, progettista e scultore del Monumento, e Angelo Nicola Scardini, costruttore dello stesso.
Era giunto così il tempo giusto, atteso da Mons. Jorio, per inaugurare il Monumento a Cristo Redentore.
Seppure, il suolo dove fu costruito il monumento, era stato donato dall'avvocato Domenico Ancona (1843-1924), proprietario della masseria "Buggia", ed esponente krumiro, già sindaco, (il primo sindaco krumiro, negli anni 1882-84).
FINALMENTE L'INAUGURAZIONE
L'inaugurazione del monumento avvenne l'11 luglio 1904, era di lunedì di San Martino, festa del Patrono di Martina Franca. L'Arcivescovo di Taranto Mons. Pietro Alfonso Jorio, aveva mobilitato tutta la Puglia per onorare al meglio questo grande evento. Tramite un volantino e manifesto pubblico, invitò la cittadinanza civile, i consiglieri comunali e provinciali, professionisti, operatori culturali, imprenditori, commercianti e finanziari, notabili, nominandoli, il 28 giugno 1904, componenti del Comitato laico, qui di seguito il testo:
Le SS. LL. Ill.me si degneranno di far parte del Comitato laico che, sotto la nostra presidenza ed assistito dai Segretari, Molto Rev.di Don Angelo Palmieri e Don Michele Guarini, si radunerà alle cinque p.m. del 30 cadente, in questa sala dell’Ospedale, per i provvedimenti da adottarsi, acciocché le feste riescano degne di Martina. Venerdì poi, alle dieci e trenta, nella Congrega dei Preti, si radunerà il Comitato Ecclesiastico, composto da tutti i Sacerdoti della città, sotto la nostra presidenza.
Nella speranza di una cortese corrispondenza, facciamo seguire i nomi, pregando ciascuno di apporre la sua firma in segno di adesione, di cui saremo gratissimi e riconoscentissimi per la vita.
Gli elencati protagonisti o comprimari della vita pubblica a Martina Franca, aderirono tutti.
- Domenico Ancona;
- Giovanni Ancona;
- Scipione Barnaba;
- Angelo Basile;
- Francesco Basile;
- Emanuele Caroli;
- Davide Carrieri;
- Domenico Casavola;
- Raffaele Casavola;
- Giovanni Casavola;
- Giuseppe Casavola;
- Pietro Antonio Casavola;
- Leonardo Casavola;
- Martino Colucci;
- Giacinto Colucci;
- Alfonso Colucci;
- Giuseppe Colucci;
- Gioacchino Di Giuseppe;
- Francesco Fanelli Maggi;
- Donato Frascella;
- Giovanni Giuliani;
- Paolo Grassi;
- Domenico Lucarella;
- Domenico Maggi;
- Felice Marinosci;
- Alessandro Marinosci;
- Martino Marinosci;
- Ottavio Martucci;
- Giuseppe Maffei;
- Giovanni Mongelli;
- Paolo Motolese;
- Angelo Motolese;
- Palmerino Motolese;
- Francesco Nardelli;
- Giovanni Pasca;
- Alfredo Punzi;
- Martino Recupero;
- Pietro Restano;
- Giuseppe Ruggieri;
- Francesco Scialpi;
- Antonio Scialpi;
- Francesco Selvaggi;
- Eugenio Selvaggi;
- Giuseppe Semeraro;
- Carmelo Semeraro;
- Scipione Semeraro Fighera;
- Alfredo Fighera;
- Giovanni Caramia;
- Pietro Tamburrano;
- Paolo Tarsia.
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La commissione con manifesto pubblico invitò la cittadinanza tutta a partecipare con gioia ed entusiasmo alla grande cerimonia d'inaugurazione.
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| Figura nr. 12 - Manifesto Invito alla cittadinanza |
Viene qui riportato il testo leggibile di quel manifesto, stampato dalla tipografia C. Ippolito di Martina Franca
INVITO
L'Italia, a dimostrare il suo ossequio a Gesù Cristo Redentore, via, verità e vita, volle alla chiusura del secolo XIX, innalzare colle offerte dei Cattolici, venti Monumenti sopra i monti.
Il XVI di questi Monumenti, che deve testimoniare la fede dei discendenti dai Messapi e Paucezi, che abitano nelle Puglie e nella Basilicata, fu eretto su monti di Martina Franca, al luogo detto Belvedere, nella masseria Bucci, a metri 501 sul livello del mare: iniziato nel 1900, fu compiuto nel 1902.
Il suolo è stato concesso gratuitamente dal proprietario, egregio D. Domenico Avvocato Ancona; il disegno è del solerte Ingegnere D. Carmelo Semeraro, il lavoro dell'artista martinese Angelo Scardini; a 2/3 delle spese concorsero le offerte delle diocesi di Acerenza e Matera, Altamura ed Acquaviva, Andria, Bari, Brindisi ed Ostuni, Castellaneta, Conversano, Gallipoli, Gravina e Montepeloso, Lecce, Melfi e Rapolla, Molfetta con Terlizzi e Giovinazzo, Monopoli, Nardò, Oria, Otranto, Taranto, Teggiano, Trani con Barletta e Bisceglie, Tricarico, Ugento, Venosa; il resto fu dato dall'Arcivescovo di Taranto.
L'altezza del Monumento è di metri undici; è tutto in pietra; la Statua del Redentore poggia su una sfera sostenuta da supporti cogli emblemi dei quattro Evangelisti. Corre al di sotto un alto fregio adorno, su ciascun lato, degli stemmi di S.S. Leone XIII, di S.E. Monsignor Jorio, di Martina Franca e di Taranto. il dado di base è terminato ai lati da pilastri; una faccia ha l'iscrizione del monumento, le altre tre gli stemmi delle province di Lecce, Bari, e Basilicata. Lo zoccolo è arricchito da venti piccoli bassorilievi, con bozzetti allusivi ai 20 secoli della Redenzione. L'iscrizione, dettata da Leone XIII (d.f.m.), porta:
Jesu Christo Deo-Restitutae per Ipsum salutis
Anno MCM
Messapi Paucetii
A Gesù Cristo Dio - Nell'anno di salute per Lui riacquistata - MCM - I Messapi - i Peucezii.
Per invito dell'Arcivescovo di Taranto si è formata una Commissione tra le più spiccate notabilità di Martina senza distinzione di partiti per curare le feste dell'inaugurazione che spettano alla città cui fu dato l'onore di tenere il Monumento nel suo territorio.
Il giorno 11, alle 4 pom., si formerà un corteo coll'intervento anche delle Autorità, L'Arcivescovo, i Vescovi, il clero, il laicato, le associazioni ed il popolo, accompagnati dalle Bande cittadine, muoveranno pel Belvedere; colà vi sarà la funzione della benedizione e consegna del Monumento, colle preci liturgiche, discorsi, canti, suoni e spari di petardi e bombe; indi si tornerà in città e nella Chiesa di San Martino, riccamente illuminata, si renderanno grazie al Signore.
S'invitano tutti a prendere parte a questa festa civile e religiosa in onore del N.S.G. Cristo.
Martina Franca, 7 luglio 1904.
LA COMMISSIONE
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Furono presenti all'evento alcuni vescovi pugliesi, tutte le congreghe della città, e una massiccia partecipazione di fedeli. Il nuovo sindaco di Martina Franca da poco eletto, Paolo Grassi.
Qui di seguito viene trascritto il verbale della cerimonia d'inaugurazione:
Oggi, lunedì 11 luglio 1904, alle ore 5 pm. convennero sopra il monte detto del Belvedere nel territorio di Martina Franca, Arcidiocesi di Taranto, le loro Ecc. Mons. Pietro Jorio, Arcivescovo di Taranto, Mons. Giocondo De Nittis, Vescovo di Castellaneta, Mons. Antonio Lamberti, Vescovo di Conversano, tanto in nome proprio, quanto in quello dell'intero Episcopato delle tre Provincie di Lecce, Bari e Potenza, accompagnati e corteggiati dal M.R. Capitolo di Martina Franca; inoltre il Sindaco, il Pretore, il Consigliere Provinciale, il Presidente della Congrega di Carità di Martina Franca, il Comandante locale RR. CC. e le rappresentanze del Comitato Romano promotore dei venti monumenti a Gesù redentore, del Comitato Regionale Pugliese, del CComitato Diocesano di Taranto, del Comitato Parrocchiale e delle altre opere cattoliche e delle Confraternite di Martina Franca.
Sono presenti oltresì il Comitato esecutivo del Monumento e la Commissione tra le notabilità cittadine per le feste inaugurali, le bande cittadine, nonché gran moltitudine di popolo, Salutato dal suono dei concerti, dagli spari di petardi e dal canto dell'inno al redentore, il Monumento viene scoperto alle ore 6 pom.
Questo monumento è il 16° della serie dei 20 Monumenti promossi in Italia alla chiusura del secolo XIX come omaggio a Gesù Redentore; e testimonia la fede dei discendenti dei Messapi e Peucezi, che abitano nelle Puglie e nella Basilicata, e sorge sui monti di Martina Franca nel luogo detto del Belvedere, masseria Bucci, a metri 501 sul livello del mare ed iniziato nel 1900 e terminato il 1902. Il suolo è stato concesso dal proprietario egregio d. Domenico Avv. Ancona sopra disegno dell'Ingegnere d. Carmelo Semeraro e fu eseguito dall'artista martinese Angelo Scardini.
Per i due terzi delle spese concorsero le Diocesi delle tre provincie di Lecce, Bari e Potenza, il resto poi fu dato dall'Arcivescovo di Taranto.
La sua altezza è di mt. 11, tutto in pietra locale compresa la statua che poggia sopra una sfera sostenuta da supporti con gli emblemi dei quatto evangelisti.
Corre al di sotto un altro fregio adorno, su ciascun lato, degli stemmi di SS. Leone XIII, (di f.m.), porta:
JESU CHRISTO DEO
RESTITUTAE PER IPSUM SALUTIS
ANNO MCM
MESSAPI - PAUCETI
(A Gesù Cristo Dio - nell'anno di salute per lui riacquistata MCM
i Messapi - i Pauceti)
Il Monumento rimane affidato alla Curia Arcivescovile di Taranto, assistito dai Vescovi soprannominati e dal Capitolo, compie la benedizione rituale, benedicendo con l'acqua lustrale i quattro angoli del Monumento. S. Ecc. Monsignore pronunzia quindi un discorso, seguito da un saluto portato dal Cav. Augusto Grossi-Gondi a nome del Comitato Romano promotore dei 20 Monumenti e dai ringraziamenti del Cav. Eugenio Selvaggi, Cameriere d'onore di S.S. a nome della Regione e della Città di Martina Franca.
Indi Monsignore Arcivescovo che nella conclusione del suo discorso aveva ringraziato tutti, specie le Autorità e la Notabilità e Confraternite di Martina che concorsero allo splendore delle feste, distribuisce tre diplomi di benemerenza con medaglia, dati dal Comitato Internazionale agli egregi Signori Domenico Ancona, proprietario che ha dato il suolo, all'ingegnere Carmelo Semeraro e all'operoso e intelligente organizzatore delle feste Francesco Fanelli-Maggi; e concede anche una medaglia con un attestato all'operaio Amgelo Scardini. Comunica le molteplici adesioni, e legge il telegramma del Santo Padre ed a suo nome dà la benedizione.
Martina Franca 11 luglio 1904, seguono le firme.
Nota: (il sopracitato verbale è frutto di una ricerca dell'Architetto Vincenzo Salamina, attuale componente del Comitato di tutela e salvaguardia del Monumento, oltre che Direttore Tecnico).
Allo scadere del secondo millennio, è cosa giusta e doverosa completare l'opera, secondo il progetto di Mons. Jorio, collocando il riquadro decorativo mancante, con la raffigurazione del secolo XX, nel suo portato più incisivo e caratterizzante.
Scrisse, a riguardo, l'Arcivescovo nella Pastorale del 1901:
"I venti Monumenti a Cristo Redentore, posti sui monti d'Italia, facciano piovere tante benedizioni dal cielo che, rinvigorita l'azione cattolica, ... si possa scrivere che il secolo XX fu beneficato perché grato, umile, docile, obbediente, felice, seguì Cristo, via, verità, e vita".
Dire che l'auspicio di Mons. Jorio si sia avverato è davvero difficile.
Certo è che la volontà di rendere grazie al Redentore per la nuova evangelizzazione, su misura dell'accelerazione storica che in quest'ultimi decenni abbiamo attraversato, è viva e forte nei cuori e nelle coscienze dei martinesi.
Il Monumento a Cristo Redentore è il simbolo del nostro essere in rapporto alla natura, all'arte, alla fede in Dio.
In rapporto alla natura è un fatto creativo tutt'uno con il paesaggio.
In rapporto all'arte è un modello singolare dell'arte della pietra.
In rapporto alla fede è la testimonianza più significativa dell'immedesimarsi con la croce, il limite ideale del destino degli uomini.
"Nella croce è la salvezza,
nella croce la vita,
nella croce la difesa del male.
Nella croce è il dono della grazia divina,
nella croce la forza della mente,
nella croce la gioia dello spirito,
Nella croce è la pienezza della virtù,
nella croce la perfetta santità"
Tratto da: "Il Monumento a Cristo Redentore a Martina". Autore lo storico Prof. Michele Pizzigallo - Stampato dalla Tipografia Aquaro - Martina Franca, nel febbraio del 1995, a cura del Parrocchia San Paolo di Martina Franca e del Comitato per il completamento e il restauro del monumento a celebrazione del 2° millennio della Redenzione.
Segui un'altra pubblicazione, curata da Antonietta Colucci, Architetto, già Presidente del Comitato, Direttrice dei lavori di Completamento e Restauro del Monumento, stampata da Schena Editore - Fasano, dal titolo "Il Monumento Giubilare delle tre Puglie sui monti di Martina a Cristo Redentore". L'autore fu lo stesso storico Prof. Michele Pizzigallo. Finito di stampare nel mese di marzo 1999. Entrambe le pubblicazioni sono quasi introvabili.
Da allora, il Monumento al Cristo Redentore di Martina Franca è stata la méta preferita dei cittadini non solo martinesi, di pellegrinaggi, celebrazioni liturgiche, fiaccolate, feste civili ed in particolar modo la consolidata tradizione di trascorrere il lunedì di pasquetta nei circostanti boschi del Redentore.
Mi giunge anche notizia che, innamorati, prossimi alle nozze, spesso, con il loro fotografo, si portano ai piedi del Redentore per immortalarsi e promettersi fedeltà eterna.
Sicuramente un bellissimo gesto, e..., sicuramente il Redentore li avrà in cura. Mi auguro davvero che, quella foto, non serva soltanto ad arricchire il loro album fotografico "pre-matrimoniale", ma li aiuti sempre nel loro cammino coniugale.
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| Figura nr. 15 - Manifesto per la terza Festa del SS.mo Redentore 31 marzo 1997. |
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| Figura nr. 16 - Manifesto 1° pellegrinaggio notturno organizzato dalle Confraternite di Martina Franca in data 6 giugno 1998. |
Il 6 giugno 1998, le Confraternite di Martina Franca, animate dallo Spirito di Cristo, ormai in cammino verso il Giubileo del 2000, organizzarono un pellegrinaggio ai piedi del Redentore, partendo dalla Chiesa di San Francesco della nostra città. A celebrare l'Eucarestia fu l'allora parroco della Chiesa San Paolo, Mons. Giuseppe Montanaro, ora Parroco alla Basilica Pontificia Santuario San Martino di Tour, chiesa matrice della nostra città.
Il loro senso di appartenenza totale alla Chiesa, come scelta e come missione, è il limite ideale di convergenti incentivi: il puntuale insegnamento dell'Arcivescovo Orazio Mazzella (1917-1935); il riordinamento istituzionale dell'Arcivescovo Ferdinando Bernardi (1935-1961), lo slancio sociale nei propositi dell'Arcivescovo Guglielmo Motolese (1962-1988), infine l'assetto organico nei moventi e negli strumenti, secondo lo spirito delle origini, dell'Arcivescovo Salvatore De Giorgi (1988-1990).
Le Confraternite al seguito del pellegrinaggio vi erano tutte:
- Sacramento, priore Giuseppe Barratta;
- Madonna del Rosario, priore Domenico Carrieri;
- Natività e Dolori di Maria, priore Tommaso Semeraro;
- Immacolata degli Artieri, priore Giovanni Bello;
- Immacolata dei Nobili, priore Salvatore Pugliese;
- Assunta in Cielo, priore Giuseppe Ancona;
- Vergine del Carmelo, priore Antonio Martucci;
- Sant'Antonio di Padova, Commissario Arcivescovile Antonio Luigi Desiati.
A guidare il pellegrinaggio vi era Mons. don Franco Semeraro, Vicario foraneo, Arciprete della Basilica di San Martino, e un'immensa ondata di confratelli e consorelle che, come romei d'altri tempi, andavano pregando lungo le strette strade e impervi sentieri.
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E' stato già detto che, è ormai consolidata da decenni, la tradizione di trascorrere il lunedì dell'Angelo nei boschi e nelle vicinanze del Monumento. Un rito irrinunciabile per molte famiglie di questa città, e non solo.
Dopo la celebrazione della Santa Messa, c'è l'usanza di trascorrere una giornata all'insegna della libertà, con giochi all'aperto per grandi e piccini, a stretto contatto con la natura e, sedie e tavoli improvvisati qua e là sotto gli alberi, per allestire un ideale picnic, tra il sacro ed il profano e gustare le specialità locali, e noi, nella nostra zona ne abbiamo diversi:
Il capocollo di Martina Franca (dop), prodotto ormai famoso e fiore all'occhiello degli insaccati locali nel mondo, (ha forma cilindrica, esternamente si presenta di colore roseo o rosso, più o meno intenso, per il pepe nero o peperoncino; al taglio è di colore roseo vivo con striature di grasso proprie del lombo del suino. Il sapore è delicato e si affina con la stagionatura, il profumo è caratteristico e di giusta intensità).
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| Capocollo di Martina Franca (dop). |
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| marretti locali |
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| classico piatto di fegatini e bombette locali |


















